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16 gennaio 2008

Netscape è morto

Dopo 13 anni di onorato servizio e una causa vinta contro Microsoft per abuso di posizione dominante, Netscape sta per abbandonare la scena di Internet. America On Line (Aol), che lo aveva comprato nel 1998, ha deciso che dal primo febbraio smetterà di sviluppare il browser che aprì le porte al world wide web.

Passato dal 90% degli utenti degli anni '90 all’attuale 0,6%, Netscape sarà lasciato morire di morte naturale: senza aggiornamenti di protezione anche quel residuo 0,6% arriverà piano piano a zero. Resterà comunque attivo il download di Netscape 9, magari a titolo di conoscenza o di studio.
La storia di questo pioniere del web merita allora di essere ripercorsa.

In principio era Mosaic, primo browser grafico sviluppato al National Center for Supercomputing Applications. Era il 1993. Un anno più tardi, si può dire da una sua costola, fu creato Netscape. Il fondatore della Netscape Corporation era infatti Marc Andreessen, uno degli sviluppatori di Mosaic, che decise di utilizzarne le tecnologia per fini commerciali.
«Mosaic – spiega Cristina Gena, ricercatrice al dipartimento di informatica dell'Università di Torino – funzionava solo in ambiente Unix. Netscape fu invece il primo browser grafico ad alta diffusione commerciale sul quale vennero messi a punto linguaggi web largamente diffusi, come ad esempio Javascript».

Il compito di un browser web è quello di ricomporre graficamente l’insieme di codici e linee di comando. Più linguaggi può codificare un browser, più universale sarà il suo servizio. Può sembrare strano perciò che a decretare il declino di Netscape, leader dei browser web per tutta la seconda decade degli anni ’90, sia stato Internet Explorer, che fino alla versione 6.0 non si è sforzato più di tanto per aderire agli standard dettati dall'organismo internazionale competente (W3C). «In un mondo ideale – spiega Gena – tutti i browser dovrebbero comportarsi di conseguenza. In realtà gli sviluppatori sono costretti a scrivere codici diversi per i diversi browser». Il che significa maggiori costi di programmazione e gestione.

La guerra tra Microsoft e Netscape Corporation è cominciata con un certo ritardo, visto che all'inizio dell'era Internet Bill Gates non credeva che la rete sarebbe diventata un fenomeno mondiale. Quando se ne accorse iniziò il boicottaggio: « Microsoft non solo inserì come default il suo web browser nel sistema operativo – racconta Franco Sirovich, docente di informatica all’Università di Torino – ma fece di tutto per rendere complicato l'utilizzo di Netscape in Windows. Solo un esempio: con i modem a 56k, aprendo Explorer si apriva automaticamente l'interfaccia di connessione, con Netscape no. È chiaro che un utilizzatore base non andava a cercare nelle proprietà di connessione».

Netscape Corporation fece causa contro Microsoft, vinse e venne risarcita per 720 milioni di dollari. Ma la vittoria in tribunale non bastò, ormai Explorer si era diffuso insieme ai sistemi operativi Microsoft, monopolizzando il mercato dei browser e non solo. Per risollevare la propria sorte, Netscape rese libero il suo codice “sorgente”, ovvero l'insieme delle istruzioni che compongono il programma, aprendo la strada a browser open source come Firefox.
«Tuttavia, anche se era diventato libero – spiega Sirovich – Netscape continuò a pagare la sua storia di browser commerciale, mentre gli sviluppatori della Mozilla Foundation, che hanno creato i loro programmi fin da subito come open source, sono stati accolti con più fiducia dagli utenti».

Firefox oggi vanta una fetta di mercato pari al 20% degli utenti, mentre Microsoft continua a doversi difendere dalle accuse di abuso di posizione dominante. «Internet Explorer, inoltre – continua Sirovich – continua a peccare in sicurezza. Microsoft ha sempre fatto poco da questo punto di vista».
La morte di Netscape forse potrà essere riscattata.

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