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23 novembre 2008

Una staffetta contro la violenza


“Chi paga per i peccati dell’uomo?”. La domanda copre il ventre velato di una giovane donna stesa su un letto, le braccia aperte e le ginocchia fl esse come il Cristo in croce. E’ la campagna che l’associazione Telefono Donna pensava di affiggere negli spazi pubblicitari di Milano in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il prossimo 25 novembre, giorno in cui partirà anche la “Staffetta di donne contro la violenza sulle donne”: un’anfora che percorrerà in dodici mesi tutta l’Italia per dire basta alla violenza sessuale e al “femminicidio”, un reato preciso che avviene quando un uomo uccide una donna per sentirsi maschio. L’anfora partirà da Niscemi, dove il 30 aprile scorso tre minorenni uccisero Lorena Cultraro, 14 anni, temendo che fosse incinta di uno di loro, e si fermerà a Brescia dove, l’11 agosto del 2006, Hina Saleem, 22enne pachistana, fu uccisa dal padre per aver lasciato i costumi islamici accogliendo quelli occidentali.

Organizzata dall’Udi, l’Unione donne in Italia, la Staffetta toccherà il Piemonte nel 2009, a giugno, ma a Torino si parlerà della giornata contro la violenza sulle donne il 24 e il 25 novembre, due serate per riflettere sulle violenze fi siche, sessuali o psicologiche subite, maggiormente per mano del partner, da 14 milioni di donne in Italia (dati Istat, febbraio 2007).

Al teatro Vittoria di via Gramsci, lunedì 24, andrà in scena “Più di mille giovedì”, con Gisella Bein e la regia di Renzo Sicco e Lino Spadaro. E’ la storia delle Madres de Plaza de Mayo, le madri dei desaparecidos, i dissidenti scomparsi durante la dittatura militare in Argentina tra il 1976 e il 1983. Lo spettacolo è tratto da “Le irregolari” di Massimo Carlotto, che ne ha curato anche la riduzione scenica. Martedì 25, dalle 18 alle 20 al Caffè Basaglia si brinderà in onore della Staffetta, mentre alle 21 “Le nuvole teatro” di Gianni Afola porteranno in scena al Vittoria “Passi affrettati” di Dacia Maraini, che dopo lo spettacolo sarà in collegamento telefonico per dibattere con Angela Vitale Negrin, vice responsabile di Amnesty International per il Piemonte e la Valle d’Aosta e Simonetta Rho, giornalista del tgR Piemonte. Sarà presente l’assessore regionale alle pari opportunità, Giuliana Manica.

“Passi affrettati” è anche un libro edito da IanieriEdizioni, che si può leggere online su www.passiaffrettati.it ma che se acquistato contribuirà ad aiutare le donne che hanno subito violenza, perché la scrittrice ha deciso di devolvere per intero i suoi diritti letterari in loro favore.
Per entrambe le serate al teatro Vittoria l’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti, ma per “Passi affrettati” la prenotazione è obbligatoria: si può effettuare inviando una mail a passiaffrettati@meltinglab.it, telefonando al numero 392 9096329, o inviando un fax allo 011 8178123.

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L’anfora, testimone della Staffetta organizzata dall’Udi, ha due manici ed è pensata per venire portata da due donne: il loro “portarla insieme” sarà simbolo di relazione, solidarietà e vicinanza. Il passaggio dell’anfora ad altre due donne avverrà in ogni città pubblicamente.
L’anfora sarà anche un testimone che si arricchisce man mano che attraversa le regioni d’Italia, perché al suo passaggio le donne potranno infi larvi dentro biglietti, pensieri, immagini, denuncie. Alla staffetta è esclusa l’adesione di partiti e movimenti politici misti.

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