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19 novembre 2008

Shalom, amici della scuola ebraica


Shalom. Pace. È bello sentirsi accolti con un saluto di pace. Nella comunità ebraica equivale a un semplice “ciao”, ma le origini di un saluto dicono molto di una comunità.
Tutti gli invitati alla festa a porte aperte per la neonata associazione ex-allievi ed amici della Scuola ebraica di Torino, che si è svolta il 12 novembre, hanno avuto il piacere di sentirsi accogliere così: con un sorriso e un saluto di pace (nell’immagine in alto il depliant della scuola).

Nella palestra di via Sant’Anselmo, vicino alla Sinagoga, la festa è letteralmente esplosa: bambini che correvano, saltavano e sfi davano Patrizia Saccà, campionessa paralimpica di tennistavolo ed ex-allieva della scuola. “Ci tenevamo molto alla sua presenza – dice Elisa Ferrio, neopresidente
dell’associazione – la scuola ebraica di Torino si impegna tutti i giorni per abbattere le barriere tra le persone, tutte le barriere”. La festa è stata anche occasione per inaugurare, appunto, i nuovi servoscala della scuola, ora pienamente accessibile ai disabili motori. “Nessuno viene lasciato indietro – ribadisce Elisa – sviluppare negli allievi lo spirito critico e il senso profondo della convivenza civile sono gli obbiettivi primari dell’istituto”.

Alla scuola ebraica, che comprende le scuole paritarie materna ed elementare Colonna e Finzi e la scuola media Artom, possono iscriversi tutti, non è necessario essere ebrei. Alla festa anche una coppia di mimi che, tra un sorriso e lo scontro con un vetro immaginario, hanno anche tentanto (invano) di andare in soccorso ai relatori che non riuscivano a farsi sentire, tanto era l’entusiasmo dei presenti di trovarsi e di ri-trovarsi insieme.

Gli iscritti all’associazione per ora sono un centinaio, ma su Facebook arrivano quasi a duecento:
“L’abbiamo formalmente costituita dal notaio il 29 ottobre – dice la presidente – e il gruppo dei soci fondatori rispecchia ciò che essa vorrebbe essere: un gruppo eterogeneo per età e per legame con la scuola, aperto a tutti e dove tutti si sentano i benvenuti”. Per le “due anime” dell’associazione si pensa a serate agrodolci con foto e ricordi dei tempi passati per gli ex allievi, a incontri per i genitori sulle droghe, la formazione, l’educazione. Tra le idee anche un lavoro di archivio per riscoprire i fondatori della scuola.

Per saperne di più sulla scuola ebraica si può visitare il sito www.scuola-torino-ebraica.it.

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